La StoriaLe prime testimonianze della città risalgono al 1185…con un documento datato 11 aprile il vescovo di Bologna riconosce ai centesi le “buone e legittime consuetudini” tanto da riconoscerli come comunità.
Nel corso dei secoli subisce radicali modifiche ed ampliamenti, assumendo prevalentemente la connotazione di carcere, conservata sino al 1969. Durante le numerose guerre che si combattono nel quattrocento tra il comune di Bologna e i cardinali legati, Cento diviene proprietà ora del vescovo, ora del comune, ora dei Visconti. Grande cambiamento avviene nel 1502 a seguito del matrimonio fra Alfonso I d'Este e Lucrezia Borgia. Cento e Pieve sono sottratte alla signoria del vescovo di Bologna e portate in dote da Lucrezia alla Casa d'Este.
Tuttavia, le lotte per la supremazia sul centopievese non cessano: dopo la morte di Alessandro VI (padre di Lucrezia Borgia) sale al soglio pontificio nel 1503 il suo acerrimo nemico cardinale Giuliano Della Rovere (Giulio II); il nuovo papa occupa le nostre terre, restituite poi agli Estensi solo alla sua morte nel 1513. In questi anni Cento assume anche rilievo dal punto di vista culturale; nel 1543 Alberto Accarisio, con l'aiuto di un tipografo itinerante, stampa presso la propria abitazione, nell'attuale corso Guercino, il primo vocabolario della lingua volgare. Dopo nemmeno un secolo di dominio estense, nel 1598 la nostra comunità ritorna alla Santa sede.
Il '600 è un secolo di guerre, epidemie e carestie. La popolazione è stremata dai conflitti bellici, a cui si aggiunge, nell'estate del 1630, la terribile peste; solo nel 1631 Cento per la “di Dio grazia” rimase libera dalle soldatesche e dalla peste. Nonostante gli eventi luttuosi che si susseguono in maniera incalzante, non va dimenticato che in questi anni nascono le importanti scuole pittoriche dei Gennari e successivamente quella del Guercino, il nostro più importante "figlio", artista apprezzato in Italia e all'estero. Data memorabile risulta essere il 1754, anno in cui papa Benedetto XIV emana una bolla che eleva Cento al rango di città; il riconoscimento viene conferito grazie all'intercessione dell'allora arciprete di S. Biagio Girolamo Baruffaldi. A fine secolo Cento diventa capoluogo di Dipartimento dell'Alta Padusa (1797) a cui fa seguito una breve parentesi di dominazione austriaca, periodo in cui Ugo Foscolo, arruolato nel corpo della Guardia Nazionale di Bologna viene ferito nella nostra città. Dopo molte turbolenze, il 19 luglio del 1815 il cardinale Consalvi restaura il governo pontificio riportando a Cento buona parte delle opere d'arte confiscate da Napoleone. La serenità non dura a lungo: sono anni di grande fermento, appaiono sulla scena politica importanti personaggi del nostro risorgimento, primo fra tutti il padre barnabita Ugo Bassi (di fede garibaldina), che nell'agosto 1849 venne alla Villa Spada (a Bologna) processato e fucilato dai tedeschi (austriaci). Con l'Unità d'Italia Cento è governata dal gruppo di moderati, fazione politica che rimane sulla scena locale per circa un trentennio poi rimpiazzata da personaggi della sinistra liberale.
L' '800 da anche i natali a Jolanda, scrittrice di fama nazionale, nipote di Gaetano Majocchi, compagno di studi di Giacomo Leopardi e collaboratore con il Manuzzi al celebre "Vocabolario".
Nel corso del secolo appena trascorso sino agli aa. '70 si sono registrate fasi di incremento demografico in una zona con un carico di popolazione numericamente rilevante, ad eccezione di una modesta flessione negativa negli aa. '30 causata dai numerosi espatri verso l'America settentrionale.
Dal punto di economico si assiste intorno agli aa. '50 del '900 alla fine della coltura della canapa nelle campagne centesi, un modello economico radicato sin dal '700 che, a seguito delle mutate condizioni di mercato è venuto meno.
Anche le istruzioni scolastiche in parte si modificano, oltre al Liceo Classico presso il Seminario Clementino di tradizione secolare, nel 1925 viene impiantata una scuola Tecnica Industriale, voluta e realizzata dai fratelli Taddia con lo scopo di preparare personale tecnico idoneo a soddisfare le esigenze che andavano sempre più manifestandosi con il rapido affermarsi e con l'incessante evolversi dei mezzi meccanici in ogni attività produttiva. Cosí OggiUna città a forte carattere industriale con numerosi insediamenti artigianali capaci di produrre posti di lavoro non solo per gli abitanti della zona ma dei numerosi comuni limitrofi.
Un centro storico di grande importanza architettonica avvolge centinaia di esercizi commerciali ed attività del terziario.
Unita attraverso una buona rete viaria alle città capoluogo di provincia di Bologna, Ferrara e Modena, Cento è riuscita nel tempo a crearsi una propria autonomia di servizi.
Al 31 marzo 2011 gli abitanti residenti erano 35.584 di cui circa 20.000 nel capoluogo e 15.000 nelle importanti frazioni del comune. |